Dedalo Studio: la ricerca permanente dell’attore

Il corso di recitazione Dedalo Studio è uno spazio aperto agli insegnanti e agli allievi che hanno concluso il percorso quadriennale di Recitazione Teatrale di Dedalo Teatro. 

Un luogo di ricerca, pensato per chi condivide la necessità di approfondire il campo sterminato della recitazione. 

Immaginiamo un buco nella terra, come una sorta di pozzo. Ricorda la forma di un cono: il buco in superficie è più largo del buco in fondo al terreno. Nella parte più alta del pozzo batte il sole con una certa intensità, via via che si scende la luce diventa più flebile, fino al buio che avvolge l’ultimo tratto.
Immaginiamo che l’interno di questo pozzo conico sia costellato a vari livelli da gruppi irregolari di corde. Le corde in alto, quelle visibili dalla superficie del terreno, sono spesse e ruvide, il contatto con l’aria e la luce del sole le ha indurite e ne ha sbiadito il colore originario. Le corde in fondo al pozzo sono sempre più sottili e di numero indefinito, inconoscibile.
Immaginiamo questa figura come specchio della nostra interiorità: le corde in superficie sono le parti di me accessibili a tutti, quelle più in vista, superficiali, impastate con la maschera ispessita che la vita mi ha cucito addosso. Sono visibili e quasi insensibili. L’aria e il sole – le condizioni esterne – le hanno rese dure e sbiadite, il ricordo delle corde che erano quando il buco è stato creato. Le corde in fondo, invisibili dalla superficie, sono molto sensibili, protette dal buio e dalla terra.
Le esperienze che facciamo nella vita toccano per lo più e fanno vibrare, nel quotidiano, le corde in superficie, quelle che suonano quasi sempre uguali a se stesse. Difficilmente conoscono variazioni nel pentagramma. Quelle in fondo sono accessibili a poche persone, risuonano solo in determinate circostanze e sono quelle che appartengono alla sfera più prossima al mio io più profondo. Sono le più intime e allo stesso tempo le più universali, quelle che devono essere stimolate per far accadere un atto di condivisione profondo e autentico, che richiami in scena il senso del “vero”.
Un attore è chiamato a far vibrare le corde più profonde di sé, a mischiare le sue con quelle del personaggio che interpreta.
Il rapporto tra visibilità e sensibilità delle corde del pozzo immaginario è inversamente proporzionale: più sono visibili e più sono insensibili, più sono invisibili e più sono sensibili.
Come faccio a far risuonare le corde più profonde di me in modo che l’incontro con l’altro, che sia una persona o un oggetto, possa dar luogo a una musica sempre nuova?
A Dedalo Studio proviamo a interrogarci attorno a tale inesauribile quesito, provando a declinare questo rapporto nel training, negli esercizi sensoriali e nelle scene singole, di coppia e di gruppo.

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